"Una coppia quasi perfetta" al PalaFolli
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“UNA COPPIA QUASI PERFETTA”:
al PalaFolli si ride e ci si diverte su coppie ed amore
Sabato 22 marzo 2025 alle ore 21:00 al PalaFolli Teatro di Ascoli Piceno andrà in scena lo spettacolo “Una coppia quasi perfetta”, di e con Rocco Ciarmoli e Laura De Marchi e la partecipazione straordinaria di Angelo Carestia.
Angelo Carestia calca i palcoscenici di mezza Italia fin dall’età di 16 anni con ottimi risultati e un buon successo soprattutto nei circuiti del cabaret. Conduttore televisivo e radiofonico sulle più disparate emittenti locali tra Abruzzo e Marche, Carestia è stato tra i protagonisti di tante trasmissioni televisive nazionali.
Nello spettacolo “Una coppia quasi perfetta” ricopre una piccola parte al fianco di due grandi attori del teatro comico italiano. Rocco Ciarmoli ha raggiunto il successo con la partecipazione al programma televisio Zelig Cabaret facendosi conoscere con il trio comico “Le Tutine”, si è poi affermato come attore e comico nel ruolo di “Roccò il Gigolò". Laura De Marchi è attrice, autrice e stand-up comedian e ha reso famoso il personaggio della “signora Elda”.
Sabato 22 marzo al PalaFolli metteranno in scena “Una coppia quasi perfetta”, una commedia che analizzerà la coppia e i suoi problemi.
Tra divorzi facili, siti d’incontri, social media, social network, chat, ex, trombamici e amanti occasionali la coppia è sempre più minacciata. La storia ci porterà a conoscere due trentenni soli e nerd che scambiano un incontro casuale quasi tragico per amore; due cinquantenni sprovveduti ed ingenui che si affidano alle piattaforme per incontri, senza conoscerne i meccanismi. Infine due settantenni che si scoprono insoddisfatti, Luciana e Ubaldo, da più di 40 anni insieme, tra alti e bassi. Lo spettacolo, attraverso storie estreme e paradossali, ci fa sorridere e pensare.
I biglietti sono ancora in vendita presso la Biglietteria del Palafolli oppure online su www.palafolli.it
Sabato 22 marzo la biglietteria sarà aperta dalle ore 18:00. Inizio spettacolo ore 21:00
Per info o prenotazioni 0736-352211
Marzo è donna
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In occasione di “Marzo è donna” tre iniziative di U.S. Acli a San Benedetto del Tronto
Nuovo appuntamento venerdì 21 marzo
In occasione di “Marzo è donna”, iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto, la rete associativa U.S. Acli ha programmato diverse attività che hanno coinvolto finora già un centinaio di persone.
In primo luogo una camminata sportiva all’interno della Riserva naturale della Sentina. La manifestazione è stata realizzata da Associazione Giovanile Picena Asd Aps col sostegno di Fondazione Cassa Di Risparmio di Ascoli Piceno, Consiglio Regionale – Assemblea legislativa delle Marche, Unione Induista Italiana – Fondi Otto per mille e Comune di San Benedetto del Tronto, Assessorato alle pari opportunità e Centro commerciale Porto Grande.
Sempre all’interno della Riserva Naturale della Sentina è stato realizzato un corso di Nordic Walking, grazie a un contributo offerto da Susan G. Komen Italia Onlus e dal Comune di San Benedetto del Tronto, Assessorato alle pari opportunità
Sono state numerose le persone che hanno partecipato a una iniziativa che ha fatto conoscere loro una disciplina sportiva in continuo sviluppo dal punto di vista dei praticanti.
In occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, venerdì 21 marzo si svolgerà l’iniziativa “In cammino per la salute, la pace e la legalità”.
Sarà l’occasione per ricordare due vittime innocenti delle mafia ossia Emanuela Setti Carraro e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, cittadino onorario di San Benedetto del Tronto, a cui sono dedicati una piazza ed un monumento.
L’appuntamento è fissato alle 21 in Piazza Setti Carraro, da lì ci si dirigerà proprio in Piazza Dalla Chiesa per poi far ritorno sul punto di partenza.
L’iniziativa è adatta a persone di ogni età. Si consigliano abbigliamento e calzature comde, di portare una bottiglietta d’acqua e una torcia.
Gli itinerari della fede
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Ha preso il via il progetto “Gli itinerari della fede”
a preso il via, con un percorso culturale dedicato alle tracce della devozione ascolana, il progetto “Gli itinerari della fede”.
Si tratta di una iniziativa promossa dal Circolo Acli Oscar Romero Aps/Asd, in collaborazione con U.S. Acli Marche Aps e U.S. Acli provinciale Ascoli Piceno/Fermo Aps, col contributo del Comune di Ascoli Piceno (Sostegno a circoli ricreativi anziani).
“In occasione del Giubileo con questo progetto – dicono i dirigenti del Circolo Acli Oscar Romero Aps/ASD - vogliono abbinare ai cammini, che in questi ultimi anni si stanno sempre più espandendo, la valorizzazione del patrimonio culturale facendo apprezzare ai presenti le ricchezze culturali, storiche, naturalistiche, turistiche ed architettoniche del territorio della città di Ascoli Piceno”.
Al primo appuntamento era presente anche il vice sindaco del Comune di Ascoli Piceno Massimiliano Brugni che ha voluto evidenziare l’importanza di simili iniziative anche in termini di invecchiamento attivo della popolazione.
I prossimi eventi sono già calendarizzati per il 30 marzo con l’iniziativa “Ascoli città di papi”, per il 6 aprile con un itinerario cittadino dedicato ai luoghi del patrono Sant’Emidio e per il 10 aprile con la visita al Museo diocesano.
Nelle SAE... di Vittorio Camacci
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È una giornata piena di sole.
Ma nessuno ci fa caso davvero.
Non perché non sia bello, ma perché i pensieri sono altrove, più pesanti, più umidi del profumo dell’erba che si risveglia.
Anche qui, tra le casette di legno delle SAE, spuntano fiori piccoli, gialli, bianchi, azzurri, in un’ostinata esplosione di vita.
Ma oltre la recinzione nessuno li vede.
Eppure ci sono, crescono, resistono.
L’asfalto, che d’inverno si copre di fango, oggi si asciuga sotto il sole.
Le piogge hanno allentato la presa, lasciando spazio a un vento leggero, che passa tra le strutture prefabbricate come a cercare un varco.
Le siepi, piantate in fretta per dare un’idea di casa, ospitano ormai uccelli e insetti.
Nascosti sotto il terreno, lombrichi e radici si attorcigliano nel loro mondo sotterraneo.
Qualcuno sistema il cancello, qualcun altro ripara un tubo che perde.
Si parla poco. Si vive di gesti.
Un vecchio guarda il cielo con lo stesso sguardo di chi ha visto troppi crolli e poche ricostruzioni.
Un bambino gioca con un sasso, lo fa rotolare avanti e indietro, costruisce e distrugge mondi immaginari.
Una donna esce, si appoggia alla ringhiera, osserva la strada sterrata che porta al paese.
Sembra voler vedere oltre, ma non c’è molto da guardare.
Pare impossibile che altrove il mondo proceda al contrario.
Che la vita scorra come sempre, senza sapere cosa significhi abitare qui.
Nelle SAE, dove tutto è sospeso, dove il tempo si muove al contrario, tra l’attesa e la dimenticanza.
Dove gli abitanti non sono più numeri di una lista d’emergenza, ma tornano ad essere individui.
Persone, uniche al mondo.
Hanno speranze, sogni, rabbia, nostalgie.
Scelgono con chi stringere amicizia, con chi discutere, con chi condividere il caffè al mattino.
Si aiutano, si evitano, si guardano negli occhi cercando risposte che nessuno sa dare.
A volte ridono, di una risata aspra, che sa di resistenza.
Così scorre la vita qui, oltre il cancello, a bordo di questa arca precaria che sono le SAE.
Galleggiano in un mare di attese e promesse, come zattere di legno inchiodate alla terra.
Eppure resistono, come un bisbiglio nel vento, come un’idea che rifiuta di spegnersi.
Come chi, nonostante tutto, continua a cercare parole di speranza in un orizzonte che tarda ad arrivare.
Vittorio Camacci