C'era una volta la vendemmia - di Vittorio Camacci
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Foto di Archimede Franchi
La vendemmia era uno dei momenti più gioiosi dell’anno, ma anche uno dei più faticosi ed intensi. Il duro lavoro si superava con l’allegria dei canti, delle risate e delle stornellate, trasformandolo in un momento di socializzazione e quasi di evasione, in quanto si usciva dall' atavico isolamento familiare per lavorare in sintonia al fianco di altre persone del paese. Preludio alla raccolta dei grappoli maturi, erano i lavori di pulizia delle vasche di pigiatura, dei tini e delle botti, dei torchi, delle cantine. Per questo si udiva spesso il rumore dei mazzuoli sui cerchi e sulle doghe dei tini o delle botti che avevano subito i danni del tempo e dell’uso.
Nelle vigne le ceste si colmavano della preziosa uva pecorino che andava a riempire le "bigonce" caricate sui muli. Questi le trasportavano, attraverso i sentieri interpoderali, verso le cantine in paese in un continuo via, vai. L'uva pigiata, rigorosamente a piedi nudi nelle vasche, oltre che nelle botti, finiva in parte a bollire in caldaie di rame, annerite dall'uso, mentre le persone più anziane ed esperte intingevano tozzi di pane in esse, per assaggiare il mosto in ebollizione ed esprimere un incontestabile parere sulla sua qualità. Tutto questo aveva un culmine nel giorno di San Martino, quando finalmente si assaggiava il vino nuovo accompagnandolo con le castagne arrosto.
In passato essa era una festa particolarmente importante, una sorta di festa iniziatica, una specie di "Capodanno" perché si diceva cha a "A San Martì ogni mosto diventa vì!" Non dimentichiamo che il vino allora era l'oblio dei poveri. Con il mosto si facevano anche dolci legati al periodo, speciali conserve di frutta come la "sapa": pezzi di mela cotti con mosto denso e dolce. Era tradizione, inoltre, produrre durante la vendemmia l'"acquaticcio", una bevanda leggera che derivava dall'acqua di fonte passata attraverso le vinacce. Bisognava consumarlo subito, entro tre giorni, perché non era conservabile" l'acquaticce du giurne è bune, lu terze jie triste!" In quasi tutti i "bufirie" (balconi con copertura) si appendevano alle travi grappoli d'uva a coppie, preventivamente scelti con cura, per farli essiccare al sole autunnale, utilizzandoli poi a Natale nella creazione dei dolci legati alla festività.
Mio nonno era un grande cultore della tradizione vitivinicola arquatana e mi raccontava sempre una storiella sulla creazione del vino nelle nostre zone: << Il Dio Bacco, viaggiando in Arabia, vide una vite bellissima e la portò con sé introducendola in un osso di uccello, poi quando questo divenne insufficiente, la mise prima in un osso di leone e poi dentro il cranio di un asino. Nel suo lungo viaggio per il mondo passò anche per Arquata e piantò anche qui un arbusto unitamente alle ossa. La pianta crebbe rapidamente e si moltiplicò dando meravigliosi grappoli che i nostri antichi avi spremettero ottenendo un buon vino, ottimo da bere in compagnia. Ecco perché, gli arquatani, quando cominciano a bere vino prima diventano loquaci come uccelli, poi forti come leoni ed infine esagerando diventano simili agli asini >>. Caro nonno, oggi questa tua teoria favolistica è tutta da riscrivere perché gli arquatani moderni bevono principalmente birra, non la birra-alimento sumerica di 4.000 anni fa, ma quella moderna prodotta dai "giganti" dell'industria birraia e ormai qui si usa dire che: "Chi beve birra, campa cent'anni ...da somaro" facendo rigirare i nostri cari defunti nella tomba. Noi non disperiamo e crediamo che fino a quando ci saranno delle viti nelle nostre terre la speranza non morirà, vero nonno?
Vittorio Camacci
La "Mille Miglia" nel Piceno
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I CENTRI STORICI DI FERMO, OFFIDA ED ASCOLI PICENO ED IL TERRITORIO PICENO SOTTO GLI OBIETTIVI DELLA MILLE MIGLIA
Ascoli Piceno - La grande kermesse internazionale della Mille Miglia ha attraversato il territorio marchigiano durante la seconda tappa da Cervia/Milano Marittima a Roma. Tra le diverse località toccate dagli equipaggi del Ferrari Tribute e dalle 356 vetture d’epoca della 38^ Rievocazione Storica, i bellissimi centri di Fermo, Offida e Ascoli Piceno, grazie alla collaborazione organizzativa dell’Automobile Club Ascoli Piceno-Fermo con lo staff bresciano della 1000 Miglia Srl. Il neo presidente Alessandro Bargoni ha seguito i passaggi degli equipaggi nella sua Fermo e successivamente ad Ascoli Piceno, assieme al Consiglio Direttivo ed all’ex-presidente Elio Galanti che tanto ha lavorato per confermare anche quest’anno il passaggio dell’evento nel fermano e nel piceno. L’organizzazione bresciana della Mille Miglia ha lavorato intensamente per assicurare la sicurezza sanitaria dell’evento in questo momento così difficile, offrendo al territorio una visibilità che vale tanto in proiezione turistico-culturale, da Piazza del Popolo di Fermo a quella di Offida per finire con quella ascolana. La carovana si è aperta con i circa settanta equipaggi del Ferrari Tribute composto da alcuni modelli storici e decine di supercar da sogno del Cavallino Rampante, che hanno preceduto le vetture d’epoca della Rievocazione, costruite nel trentennio 1927-1957 (il periodo della corsa), alcune addirittura protagoniste della “Corsa più bella del mondo” e altre modelli identici di vetture che ne hanno preso parte. Le restrizioni ed il problema della pandemia hanno parzialmente ridotto il numero dei partecipanti e dei vip, ma l’entusiasmo e l’interesse è stato sempre lo stesso. Un evento internazionale di questo livello ha un seguito degli appassionati e dei media elevatissimo. Tra le personalità al via, particolarmente attesi dal pubblico la giornalista e conduttrice televisiva Cristina Parodi su una Mercedes 300SL del 1955, lo stilista Tomaso Trussardi su Bmw 328 del 1938, ma l’eleganza delle forme, il rombo d’altri tempi delle vetture italiane, tedesche, inglesi, francesi, americane, hanno come sempre stregato gli spettatori, numerosi nelle zone di controllo timbro, controllo orario e nelle prove a cronometro di abilità, ma sempre con il rispetto del distanziamento. I protagonisti del Ferrari Tribute hanno effettuato l’apprezzata sosta pranzo con le tipicità, presso il suggestivo Chiostro di San Francesco ad Ascoli. Queste le parole del presidente dell’Automobile Club Alessandro Bargoni: “Un raggio di sole nel buio del Covid, la Mille Miglia ha lanciato un messaggio di speranza per le nostre province e per l’Italia intera.”
Lo sforzo e l’impegno dell’Automobile Club Ascoli Piceno-Fermo per assicurare l’evento
al nostro territorio è stato supportato dalle Amministrazioni Comunali di Fermo e Ascoli Piceno, dall’importante intervento della Fondazione Carisap e anche da Fainplast, Sabelli, Enza Zaden, Consav e Faraone Industrie.
23 ottobre 2020 - ufficio stampa Automobile Club Ascoli Piceno-Fermo
Giuseppe Saluzzi - 335/6175593
Venerdì la "Mille Miglia" nel Fermano e nel Piceno
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Ascoli Piceno - Il grande evento atteso dagli appassionati di auitomobilismo storico e dagli equipaggi provenienti da tutto il mondo è arrivato. La 38^ rievocazione storica della Mille Miglia, che doveva disputarsi nel solito mese di maggio scatterà finalmente domani da Brescia e terminerà domenica con il rientro nella attiva città lombarda. Venerdi 23 nella seconda tappa da Cervia/Milano Marittima fino a Roma attraverserà tutta la Regione Marche da nord a sud e naturalmente anche il territorio fermano e piceno. Per la rievocazione della “Corsa più bella del mondo” come la definì il grande Enzo Ferrari, il periodo è insolito, ma rispecchia e ricorda i momenti difficili che ne caratterizzarono il periodo storico, dal 1927 al 1957 contribuendo alla rinascita del paese dopo la 1^ e la 2^ Guerra Mondiale. L’Automobile Club Ascoli Piceno-Fermo si conferma Ente di riferimento per l’organizzazione bresciana della 1000 Miglia Srl, per seguire e promuovere l’evento, con il sostegno delle istituzioni locali e delle associazioni, che permettono di garantire il passaggio di una manifestazione apprezzata in tutto il mondo e che dà visibilità globale al nostro territorio.
L’abnegazione dell’organizzazione bresciana nel voler proporre l’edizione 2020, pur nel dovuto rispetto delle limitazioni dovute al Covid, ha incontrato il favore di tutti i territori interessati da questa amatissima manifestazione. Per quanto riguarda i territori fermani e piceni, la carovana, che come sempre durerà per diverse ore della giornata, vedrà in testa 100 supercar Ferrari e Mercedes nel loro evento “Tribute”, poi seguiranno 430 vetture storiche che rispecchiano i modelli impegnati durante il trentennio nella corsa che infiammò d’entusiasmo la penisola.Il centro cittadino di Fermo tornerà a vivere la Mille Miglia dopo l’ultima presenza del 2016, con il transito nella bellissima Piazza del Popolo, dove sarà ubicato un controllo timbro, poi le auto si dirigeranno verso Monterubbiano, Rubbianello, Valmir, Carassai e Cossignano per raggiungere per la prima volta Offida, con gli equipaggi che potranno ammirare lo splendido centro storico, dove dalle ore 16 circa dovranno effettuare un altro controllo timbro.
Ascoli Piceno tornerà poi ad ospitare nel suo salotto “d’eccellenza” di Piazza del Popolo la Mille Miglia, dopo il grande successo del 2014 e 2015, per un controllo orario che permetterà di ammirare i gioielli d’epoca in sosta per qualche minuto, dalle ore 16,30 circa. Le vetture saranno presentate dallo storico mantovano Attilio Facconi, grande esperto di motorismo d’epoca e della Mille Miglia. Ammirare esemplari, spesso rari di vetture dei marchi più celebri della storia, da OM, Alfa Romeo, Bugatti, Fiat, Maserati, Bentley, Mercedes, Bmw, Ferrari, Osca, Cisitalia, Aston Martin, Jaguar, Porsche, Austin Healey, Stanguellini, significa fare un “ripasso” storico senza eguali che ci viene invidiato dagli appassionati di tutto il mondo. Nel Chiostro di San Francesco di Ascoli Piceno verrà offerta la sosta-pranzo agli equipaggi dei Tribute Ferrari e Mercedes, una ghiotta occasione per far conoscere ad ospiti importanti le tipicità del piceno.
Per il sostegno economico dell’evento si ringraziano le amministrazioni comunali di Ascoli Piceno e Fermo, oltre all’importante contributo della Fondazione Carisap, sempre attenta e sensibile a tutte le iniziative istituzionali dell’Automobile Club Ascoli Piceno-Fermo. Si ringraziano anche i sostenitori privati tra i quali Fainplast Srl, Sabelli SpA, Enza Zaden Srl, Consav centro revisioni e Faraone Industrie SpA.
21 ottobre 2020 - ufficio stampa AC Ascoli Piceno-Fermo - Giuseppe Saluzzi - 3356175593
Fly Communications: che partenza!
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La Fly Communications ha ripreso tutte le sue attività, inaugurando al meglio l’anno accademico 2020/21!
La scuola di musical, che accoglie bambini e ragazzi dai 3 ai 21 anni, prosegue ogni sabato con le sue lezioni di canto, danza, recitazione, inglese, tecniche digitali, trucco, scenografia, dizione e fotografia. Un’offerta formativa completa con docenti qualificati per esplorare tutte le abilità dei giovanissimi attori.
Il venerdì sera, dopo le audizioni svoltesi ad inizio ottobre, è il momento del corso Broadway, con performer che hanno già un’esperienza alle spalle. Per loro sei mesi di formazione in vista dell’allestimento del grande musical che da sempre caratterizza la stagione della Fly Communications.
In più quest’anno, a supportare il corpo docenti interno, ci sono artisti del calibro di Cristian Ruiz, Luca Giacomelli, Ilaria Fioravanti e Marco Vesica, attori e performer numeri uno in Italia e non solo.
In un periodo complicato come questo, fermarsi sarebbe stata la risposta più facile, ma la Fly, da sempre vicina ai cittadini e ai ragazzi della città, ha implementato la propria offerta, con il doposcuola, ripetizioni per tutti i livelli e il baby-sitting.
Le iscrizioni per tutti i corsi sono ancora aperte, quindi chiunque volesse inserirsi in una delle classi può ancora farlo, usufruendo anche di una lezione di prova gratuita.
Tutte le informazioni sono disponibili visitando il sito www.flycommunications.it o chiamando il numero 327/3813594.