Mercatino Antiquario di Ascoli Piceno 16 e 17 novembre
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Anche l’edizione di novembre del Mercatino Antiquario di Ascoli Piceno si conferma ricca di presenze. Due giornate intense dove antiquari e artigiani del Piceno incontreranno i numeri avventori che ogni mesi si riversano del capoluogo ascolano per vivere la magia del mercato.
Oltre 160 espositori di antiquariato, vintage, curiosità nel centro storico cittadino pronto a vivere con il suo mercatino sabato 18 e domenica 19 novembre, dalle ore 9 alle 19.
Oltre a Piazza del Popolo e Piazza Arringo, la passeggiata al mercatino si allarga come sempre in via del Trivio e Chiostro di San Francesco dove, oltre ai banchi dei rigattieri, è ricca la presenza di artigiani con i loro lavori creativi unici. E per gli amanti del cibo un giro è d'obbligo in Piazza Roma, dove è possibile trovare prodotti enogastronomici locali e non: spezie, vino, salumi, confetture, miele...tutti rigorosamente di alta qualità.
Novità di questa edizione è la presenza del mercatino in corso Trieste! Nella rinnovata via cittadina nuovi scenari si aprono per il mercatino, con l’esposizione di migliaia di oggetti vintage, antichi e rarità.
Tra le caratteristiche crescenti del mercatino di Ascoli è una ricca sezione dedicata al vintage, con abbigliamento e accessori del Novecento, musica e vinile delle migliori collezioni, arredamento industriale e curiosità varie, attirando un numero sempre crescente di appassionati che provengono da un po’ tutto il centro Italia. Questa passione per il vintage è una tendenza diffusa, infatti molte città italiane, in particolare quelle con una forte cultura della moda e del design come Milano, Firenze e Roma, ospitano numerosi negozi di vintage e mercatini che attirano sia i residenti che i turisti. Il vintage è spesso associato a uno stile di vita sostenibile e all'idea di ridurre il consumo e il rifiuto di materiali.
Il Mercatino Antiquario vi aspetta questo weekend per vivere insieme il centro storico tra bellezza e intrattenimento.
INFO: 0736 256956 393 9862023 Facebook e Instagram MercatiniAntiquari
www.mercatiniantiquari.com Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Orari: Piazza del Popolo, piazza Arringo, corso Trieste sabato e domenica dalle 9 alle 19 – Via del Trivio, Chiostro di San Francesco sabato dalle 15 alle 20, domenica dalle 9 alle 19.
Prossima edizione: 7 e 8 dicembre 2024
Pietro Maggi: uno svizzero nel Piceno
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Settima tappa “Alla scoperta di Montalto delle Marche – Terra di personaggi illustri”
sabato 16 novembre
Previsto il Servizio di interpretariato della Lis – Lingua dei segni italiana
Sabato 16 novembre, a Montalto nelle Marche, si svolgerà “Alla scoperta di Montalto delle Marche – Terra di personaggi illustri”, manifestazione che rientra nel progetto “Pietro Maggi: uno svizzero nel Piceno” a cura di Unione Sportiva Acli Marche Aps.
L’evento, diretto da una guida turistica abilitata, è realizzato col sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, della Camera di Commercio delle Marche, della Regione Marche e col patrocinio del Comune di Montalto delle Marche.
Il progetto “Pietro Maggi: uno svizzero nel Piceno” mette in rete dieci comuni del Piceno nei quali l’architetto svizzero, vissuto tra il 1756 e il 1817, ha lavorato e dove ancora le tracce del suo operato sono presenti ossia Appignano del Tronto, Colli del Tronto, Acquaviva Picena, Grottammare, Ripatransone, Ascoli Piceno, Montalto delle Marche, Monteprandone, Montedinove e Offida.
Finora sono state coinvolte più di 300 persone che hanno partecipato ad almeno un appuntamento.
“Alla scoperta di Montalto delle Marche – Terra di personaggi illustri” prenderà il via alle 15 in Piazza Sisto V, prevede l’attraversamento di un percorso che toccherà varie zone del borgo di Montalto ricordando anche il locale seminario, opera proprio di Pietro Maggi.
Alla realizzazione dell’appuntamento che si svolgerà collaborano anche le associazioni Aps Sordapicena Sociale e Ente Nazionale Sordi – Ascoli Piceno/Fermo.
E’ previsto, infatti, anche il Servizio di interpretariato della Lis – Lingua dei segni italiana.
La partecipazione all’iniziativa è gratuita ma occorre prenotare inviando un messaggio al numero 3939365509 indicando nome e cognome di chi sarà presente all’evento e il luogo di svolgimento.
E’ previsto un tetto massimo di 50 partecipanti, le prenotazioni vanno effettuate entro il 14 novembre.
Per ulteriori informazioni sull’iniziativa si possono consultare la pagina Facebook Unione Sportiva Acli Marche o il sito www.usaclimarche.com.
A Castorano la terza tappa del progetto “Camminata dei musei del gusto”
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Castorano ospiterà domenica 17 Novembre una iniziativa che attraverserà un percorso dedicato ai cosiddetti musei del gusto.
L’appuntamento è alle 9,30 in Piazza Umberto I, nei pressi della torre civica, quando si svolgerà l’iniziativa “Camminata dei musei del gusto”, promossa da U.S. Acli provinciale Aps col sostegno della Regione Marche.
La partecipazione è gratuita per un massimo di 50 persone e comprende anche una camminata verso la frazione di Pescolla (con ritorno mediante bus navetta).
La manifestazione fa parte di un circuito di eventi che ha già toccato Ascoli Piceno e Fermo e nei prossimi mesi svolgerà anche in altri comuni.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con U.S. Acli Marche Aps, Circolo Acli Oscar Romero A.S.D. Aps, A.C.C.T. e A.S.D. Obiettivo Benessere Aps.
Ogni evento ha la durata di circa 2 ore e prevede da un lato la conoscenza delle ricchezze culturali, artistiche, architettoniche e ambientali del comune che ospita la manifestazione, dall’altra la conoscenza dei prodotti tipici del luogo grazie alla visita o all’esposizione di una azienda del posto (il vero e proprio museo del gusto) con annesse degustazioni e/o acquisto dei prodotti stessi
Per partecipare alla manifestazione in programma domenica 17 novembre occorre inviare un messaggio al numero 3939365509 entro giovedì 14 novembre indicando nome e cognome di chi sarà presente e il luogo di svolgimento della manifestazione.
Il Cavaliere illuminato - di Vittorio Camacci
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Alvi è una piccola frazione del comune di Crognaleto, il borgo più volte ricostruito dopo terremoti e movimenti franosi che si sono susseguiti dal '700 in poi, venne denominata "Napoli P'ccirll" dal primo contigente borbonico che giunse sul posto, perché la sua disposizione geografica e le sue viuzze animate, piene di bambini vivaci la facevano somigliare ai quartieri spagnoli della capitale del Regno.
Nel medioevo il paese era collocato lungo un itinerario importante che dall'Aquila raggiungeva la costa adriatica passando per l'Hospitale di San Salvatore dove oggi c'è la Madonna della Tibia, Piano Roseto e Teramo. La leggenda più raccontata dagli anziani del posto narra che un soldato francese, proveniente da famiglia facoltosa, ferito e abbandonato tra i monti, ormai in fin di vita, invocò l'aiuto della Vergine. Maria apparve tra le nuvole bianche e salvò il giovane strappandogli la promessa di costruire, successivamente in quel luogo, una Chiesa a Lei dedicata. L'importanza della chiesa, che ancora oggi domina l'attuale abitato, poggia sull'architrave scolpito con un sole radiante, al centro del quale spicca il Cristogramma JHS (Esso simboleggia il sole in riferimento a Dio, come fonte di vita, come inizio di tutto, come "il Divenire" ovvero il risultato dell'Essere sul creato) e su una straordinaria decorazione pittorica all'interno con una serie di scene votive di ottima fattura, opere di più artisti itineranti di scuola umbro-marchigiana: un'Annunciazione, una Crocifissione, San Rocco, San Sebastiano, Santa Maria Maddalena, alcuni Santi ed un Cavaliere in parte cancellato che forse rappresenta il committente della Chiesa. Chi era questo Cavaliere, da dove veniva e, soprattutto, come era arrivato tra queste sperdute montagne? I fatti che seguono raccolgono solo, per forza di cose, una piccola parte della storia di questo nobile straniero e se un giorno il tempo e la Provvidenza mi consentiranno un dono, finirò per raccontarvi di più.
SI SECRETUM TIBI SIT, TEGE ILLUD, VEL REVELA
Nemmeno per un secondo Jean de Troyes aveva immaginato che combattere con la corazza della Fede fosse qualcosa di così reale, vicino e insieme pericoloso. Attraversare l'Italia da Roma fino al Mare Adriatico si era rivelata un'impresa inaspettatamente rischiosa. Specialmente nel lungo e tortuoso itinerario montano, se non si raggiungeva entro la notte un hospitale o le mura di una città, si rischiava continuamente la vita per via delle bande di disperati che infestavano i boschi e le campagne in cerca di sopravvivenza. Tutto era come glielo avevano descritto, un ruscello lento e cristallino lambiva le rocce d'arenaria mentre verso est l'aspettava l'Hospitale di San Salvatore, un ostello a due piani, costruito dai benedettini per dare tetto e sostegno ai pellegrini di passaggio. Non dovette chiedere, l'unica strada selciata della zona lo avrebbe condotto, per forza, al luogo cui era diretto.
Jean de Troyes non prestò attenzione al piccolo gruppo di case sottostanti da cui provenivano belati di ovini ed un acre odore di fumo. Seguito appresso da Pierre, il suo giovanissimo scudiero che trasportava sul mulo i viveri, l'elmo, la cotta, lo schienale e gli stivali di ferro. Il suo cavallo aveva un aspetto pietoso, con gli zoccoli infangati ed il mantello mandido di sudore. Decise, allora, di fermarsi un po' per fare riposare la cavalcatura, attimi che gli furono fatali, mentre calavano le prime ombre della sera. Pierre accese un fuoco alimentando le fiamme con un bastone usato anche per rivoltare la brace su cui abbrustoliva un pezzo di carne. Mentre la legna crepitava e le faville danzavano intorno, un gruppo di scellerati sgusciò fuori dal bosco ed in un attimo gli furono addosso. Puntellato dalle ceppaie Jean de Troyes si difese come potè, accadde tutto in un batter d'occhi, una corrente di freddo glaciale fece scricchiolare le sue ossa paralizzandolo completamente, la vista s'annebbiò, cominciò a tremare e la respirazione divenne irregolare infine una scarica lo scosse fino al midollo. Chiuse gli occhi e aspettò la Morte... Si svegliò che era già giorno e sentì nello sgomento uno strano dolore alle gambe, come milioni di formiche che gli conficcavano le zampe affilate nella pelle. Presto l'inevitabile si manifestò. Brillante, accecante, bianca come la Luna una luce pulsante lo accecò, come un Sole che non bruciava la vista. Poi arrivò il tuono, fu un colpo secco, sonoro, selvaggio. Con le pupille dilatate e gli occhi rossi, senza poter battere le ciglia Jean vide la Madre Celeste tra le nuvole... Il resto lo dice la leggenda!
" Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'etterno consiglio,
tu se' colei che l' umana natura nobilitasti si, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura
Nel ventre tuo si raccese l' amore, per lo cui caldo ne l'etterna pace così è germinato questo fiore"
UBI TU, IBI EGO
Vittorio Camacci