“Salute in cammino per la cultura” - Offida
- Dettagli
- Categoria: Notizie
- Visite: 152
“Salute in cammino per la cultura”: sabato 5 ottobre a Offida per parlare del merletto
Nuovo appuntamento, sabato 5 ottobre, con l’iniziativa “Salute in cammino per la cultura”, promossa per il settimo anno consecutivo dall’Unione Sportiva Acli Marche Aps.
Questa volta sarà Offida a ospitare un evento dedicato al merletto.
Sarà un vero e proprio percorso culturale nella città, con visita guidata gratuita alle botteghe artigiane e al Museo del Merletto.
La manifestazione è realizzata grazie al sostegno di Regione Marche e Comune di Offida, assessorato al turismo.
Il programma dell’iniziativa prevede il ritrovo dei partecipanti alle 15,30 in Piazza del Popolo e a seguire un percoso cittadino della durata di circa 2 ore.
Per partecipare (massimo 50 persone) occorre prenotare tramite un messaggio al numero 3939365509 indicando il proprio nome e cognome.
“Camminata dei musei" a Montemonaco
- Dettagli
- Categoria: Notizie
- Visite: 153
Museo della Sibilla, Museo sistino di arte sacra e Montemonaco:
gli ingredienti di una nuova tappa del progetto “Camminata dei musei” che ha superato le 5000 presenze
Il Museo della Sibilla, il Museo sistino di arte sacra e la città di Montemonaco saranno gli ingredienti di una nuova tappa del progetto “Camminata dei musei”.
Si tratta di una manifestazione che si svolgerà domenica 5 ottobre con raduno alle 10 in via Trieste presso Villa Curi a Montemonaco.
L’iniziativa è realizzata da U.S. Acli provinciale Aps col sostegno di Bim Tronto e la collaborazione di Sistema museale Piceno, Musei sistini del Piceno e Sibillini experiences.
La partecipazione all’evento è gratuita con un massimo di 40 presenze, ma occorre prenotare con un messaggio al numero 3939365509, entro il 3 ottobre, indicando il proprio nome e cognome.
Il progetto “Camminata dei musei” di U.S. Acli provinciale Aps è un progetto giunto alla decima edizione con 5000 presenze registrate in 119 manifestazioni organizzate nelle province di Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Teramo.
Si tratta di strutture museali nella maggior parte dei casi situate nei comuni del cratere del sisma 2016/2017 che hanno assoluta necessità di essere maggiormente conosciuti e valorizzati.
Quello che resta dei tigli a bordo strada - di Vittorio Camacci
- Dettagli
- Categoria: Notizie
- Visite: 228
"Laghismo o Gualandrianesimo... Questo è il dilemma"
Da ragazzini si vive di miti e di eroi. Io ne ho avuti tanti dal gruppo musicale dei Nomadi al portiere Dino Zoff, dal ciclista Claudio Chiappucci allo scalatore Reinhold Messner. Abbiamo bisogno di persone a cui identificarci a ogni età. Ci servono modelli da seguire che possano ispirarci, che possano spingerci ad essere migliori. Ma chi è davvero un eroe? Quando ero ragazzo per me era una persona che si sapeva imporre con la sua forza e le sue qualità, con i suoi numeri eccellenti, insomma un individuo famoso, ammirato e vincente. Più tardi ho capito che, invece, potevano essere eroi anche persone sconfitte, finite male: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Martin Luther King. Insomma, ho imparato che gli eroi non vincono sempre, vivono in costante pericolo, impossibilitati a condurre una vita normale, a volte, umiliati, percossi, schiacciati. Ma hanno la capacità di donarsi agli altri, di essere eroi del noi più di quelli che impongono il loro io, aprendo nuovi orizzonti, soprattutto per le generazioni che verranno.
Di questi ne ho conosciuto uno realmente, una persona in apparenza normale che è venuto nella Laga dalla città e ci ha insegnato a rimboccarci le maniche per dare valore alle nostre tradizioni, non solo in maniera folkloristica. Si chiama Roberto Gualandri ed ha creato una rete territoriale di persone simpaticamente chiamate da qualcuno: " I Gualandriani"! Il suo merito principale è quello di averci fatto vedere il nostro territorio con occhi nuovi, anche tecnologici.
I piccoli villaggi della Laga stanno morendo, dal punto di vista ambientale non è un male: tornano a crescere gli alberi, ricompaiono gli animali selvatici, la terra prende un nuovo respiro. Ma dal punto di vista umano è un disastro perché così scompaiono le antiche tradizioni artigianali, i lavori ancestrali di sussistenza e con essi la cura del territorio. Così Roberto ci ha proposto un viaggio nel tempo e nello spazio, la conoscenza che nasce nell'incanto di pensieri e sentimenti ormai perduti, insomma ha cercato di fare qualcosa per fermare il fenomeno dello spopolamento delle nostre terre. Ci ha fatto capire che le nostre tradizioni hanno un valore per le loro qualità, sono speciali e possono creare ricchezza e questo è l'unico modo per fermare i giovani che altrimenti devono scappare. Ed è così che nelle zone di montagna è nata un'iniziativa culturale: il Festival Culturale dei Borghi Rurali della Laga che ha ravvivato il territorio, ha attirato turisti e camminatori, ha creato lavoro e vita, quindi non un'esaltazione nostalgica del passato ma una visione moderna ed anche tecnologica di turismo sostenibile. Ora siamo sinceri, dire che ci siano degli scettici sul "Gualandrianesimo" non è una cosa da ingenui, tonti o superati. D'altronde c'è ancora chi si fida degli astrologi, dei cartomanti, dei maghi e persino dei lettori di fondi di caffè. E qui capiamo che ancora il male c'è, esiste e talvolta assume i contorni del buio assoluto di fronte al quale siamo tentati ad alzare le mani in segno di resa. Ma noi proviamo ad anticiparlo, a prevedere dove possa annidarsi.
Il diavolo è astuto, la sua radice è piccola, ma lo si può riconoscere dai dettagli. Non sempre si veste da cattivo e più di frequente indossa un abito elegante, scarpe lucidate di fresco, magari guida un suv appena uscito dalla fabbrica. Esso punta a separare, a dividere comunità e famiglie con parole in apparenza cortesi e con modi falsamente delicati. Suggestioni da rifiutare in blocco, con il Diavolo non si parla a costo di apparire stupidi. Il Male assoluto non si sfida a viso aperto ma cercando forza nell'umiltà. Provare per credere!
Vittorio Camacci
Il "Luparo" di Riano - di Vittorio Camacci
- Dettagli
- Categoria: Notizie
- Visite: 338
Immerso nel verde della Laga teramana a 1.024 metri di altitudine sul bordo di un pianoro coltivato, isolato sopra un crinale che risale fino al Bosco Martese, sorge l' angusto abitato di Riano. Sicuramente sopra un' altura del paese dominava l' antico castello scomparso di Rocca Santa Maria che oggi dà il nome al Comune. Riano è un minuscolo paesino che gode di uno spettacolare panorama sulla sottostante Valle del Tordino, con le casine addossate, serrate a schiera che fanno da muraglia ai gelidi venti del nord. Quasi completamente distrutto e dato alle fiamme dal Commissario Zunica nel 1668 per via del feroce brigantaggio che qui si annidava : Marco Sciarra, Santuccio da Frocia, Titta Colranieri, Bernardino Carpente, Paolo e Bernardino Zilli, sono solo alcuni dei terribili banditi che in varie epoche storiche hanno trovato rifugio in questo sperduto borgo. Ricostruito più volte ha ancora interessanti portali in pietra arenaria che ornano le storiche piccole abitazioni ricostruite con materiali più antichi, come si può notare da pietre scolpite con antichissimi fregi incastrate su alcune pareti esterne. Quasi disabitato durante tutto l' anno, torna a rivivere d' estate per via di alcuni residenti che trascorrono qui le loro ferie. Dai loro racconti si evince l' antica vita di questo villaggio che in passato era completamente autosufficiente: c'è era un emporio commerciale, una piccola scuola, una fiaschetteria/osteria che vendeva anche sapone, un' abile calzolaio con una vasta clientela in tutto il comprensorio. I quieti vecchietti seduti sulle panchine sono molto allegri e cordiali, sorprendenti nel narrare gli episodi più originali e tragici che hanno segnato la vita solitamente tediosa, monotona nella routine di tutti i giorni. Tra queste storie spicca quella di un gigante locale, un certo Sabatino Peracotta e del suo fedele cane "Cipolla' , chiamato così per via di un curioso ciuffo di peli che spuntava sulla sommità della sua fronte. Sabatino era un personaggio caratteristico del paese, dall' indole combattiva e sociale si dava da fare in tutti i modi per aiutare i concittadini. Si addossava anche l' ingrato compito di seppellire i morti : con le sue forti braccia si caricava il cadavere sulle spalle, immediatamente seguito dal corteo funebre e dopo un' impegnativo percorso lo depositava nella fossa comune all' interno dell' antica pieve di San Michele Arcangelo poco distante dal paese. Sabatino Peracotta era anche coraggioso ed impavido e, quando nei dintorni di Riano si aggirava un feroce lupo, nemico dei pastori e delle greggi, si improvvisava anche "Luparo". Tale mestiere, oggi estinto, era necessario nelle zone montane dove la pastorizia era l' attività primaria di sussistenza delle popolazioni indigene. Sabatino nel tempo era diventato un' abile ed esperto cacciatore di lupi ed un giorno ebbe la fortuna di catturare un' enorme esemplare che aveva fatto stragi negli ovili, quindi odiato da tutti. Lo eviscero' per poi impagliarlo, gli mise una grossa arancia in bocca e lo portò in spalla per le vie del suo paese e quelle dei villaggi vicini chiedendo la questua porta a porta com'era consuetudine, seguito da un corteo di bambini affascinati ed incuriositi dalla straordinarietà dell' evento. Avvinazzato, felice come una Pasqua, colmo di doni e con le tasche piene di monete, Sabatino salì le scale della sua caratteristica abitazione al centro del borgo e aprì il portone annunciando, come era abituato, il suo rientro con un sonoro :" Uuuuhhh" ! Il cane ' Cipolla", che dormiva sonnolento sulla calda cenere dell' enorme camino si alzò di colpo in una nuvola di fuliggine polverosa, annusò l' aria fredda che entrava dalla porta appena aperta e d' istinto percepì immediatamente l' odore del lupo. Guaii ferocemente e con un balzo sfondò la finestra della cucina gettandosi in una fuga precipitosa verso la campagna. Lo ritrovarono nascosto in un fienile dopo una settimana ancora tremante dalla paura.
Vittorio Camacci