Il Cavaliere illuminato - di Vittorio Camacci
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Alvi è una piccola frazione del comune di Crognaleto, il borgo più volte ricostruito dopo terremoti e movimenti franosi che si sono susseguiti dal '700 in poi, venne denominata "Napoli P'ccirll" dal primo contigente borbonico che giunse sul posto, perché la sua disposizione geografica e le sue viuzze animate, piene di bambini vivaci la facevano somigliare ai quartieri spagnoli della capitale del Regno.
Nel medioevo il paese era collocato lungo un itinerario importante che dall'Aquila raggiungeva la costa adriatica passando per l'Hospitale di San Salvatore dove oggi c'è la Madonna della Tibia, Piano Roseto e Teramo. La leggenda più raccontata dagli anziani del posto narra che un soldato francese, proveniente da famiglia facoltosa, ferito e abbandonato tra i monti, ormai in fin di vita, invocò l'aiuto della Vergine. Maria apparve tra le nuvole bianche e salvò il giovane strappandogli la promessa di costruire, successivamente in quel luogo, una Chiesa a Lei dedicata. L'importanza della chiesa, che ancora oggi domina l'attuale abitato, poggia sull'architrave scolpito con un sole radiante, al centro del quale spicca il Cristogramma JHS (Esso simboleggia il sole in riferimento a Dio, come fonte di vita, come inizio di tutto, come "il Divenire" ovvero il risultato dell'Essere sul creato) e su una straordinaria decorazione pittorica all'interno con una serie di scene votive di ottima fattura, opere di più artisti itineranti di scuola umbro-marchigiana: un'Annunciazione, una Crocifissione, San Rocco, San Sebastiano, Santa Maria Maddalena, alcuni Santi ed un Cavaliere in parte cancellato che forse rappresenta il committente della Chiesa. Chi era questo Cavaliere, da dove veniva e, soprattutto, come era arrivato tra queste sperdute montagne? I fatti che seguono raccolgono solo, per forza di cose, una piccola parte della storia di questo nobile straniero e se un giorno il tempo e la Provvidenza mi consentiranno un dono, finirò per raccontarvi di più.
SI SECRETUM TIBI SIT, TEGE ILLUD, VEL REVELA
Nemmeno per un secondo Jean de Troyes aveva immaginato che combattere con la corazza della Fede fosse qualcosa di così reale, vicino e insieme pericoloso. Attraversare l'Italia da Roma fino al Mare Adriatico si era rivelata un'impresa inaspettatamente rischiosa. Specialmente nel lungo e tortuoso itinerario montano, se non si raggiungeva entro la notte un hospitale o le mura di una città, si rischiava continuamente la vita per via delle bande di disperati che infestavano i boschi e le campagne in cerca di sopravvivenza. Tutto era come glielo avevano descritto, un ruscello lento e cristallino lambiva le rocce d'arenaria mentre verso est l'aspettava l'Hospitale di San Salvatore, un ostello a due piani, costruito dai benedettini per dare tetto e sostegno ai pellegrini di passaggio. Non dovette chiedere, l'unica strada selciata della zona lo avrebbe condotto, per forza, al luogo cui era diretto.
Jean de Troyes non prestò attenzione al piccolo gruppo di case sottostanti da cui provenivano belati di ovini ed un acre odore di fumo. Seguito appresso da Pierre, il suo giovanissimo scudiero che trasportava sul mulo i viveri, l'elmo, la cotta, lo schienale e gli stivali di ferro. Il suo cavallo aveva un aspetto pietoso, con gli zoccoli infangati ed il mantello mandido di sudore. Decise, allora, di fermarsi un po' per fare riposare la cavalcatura, attimi che gli furono fatali, mentre calavano le prime ombre della sera. Pierre accese un fuoco alimentando le fiamme con un bastone usato anche per rivoltare la brace su cui abbrustoliva un pezzo di carne. Mentre la legna crepitava e le faville danzavano intorno, un gruppo di scellerati sgusciò fuori dal bosco ed in un attimo gli furono addosso. Puntellato dalle ceppaie Jean de Troyes si difese come potè, accadde tutto in un batter d'occhi, una corrente di freddo glaciale fece scricchiolare le sue ossa paralizzandolo completamente, la vista s'annebbiò, cominciò a tremare e la respirazione divenne irregolare infine una scarica lo scosse fino al midollo. Chiuse gli occhi e aspettò la Morte... Si svegliò che era già giorno e sentì nello sgomento uno strano dolore alle gambe, come milioni di formiche che gli conficcavano le zampe affilate nella pelle. Presto l'inevitabile si manifestò. Brillante, accecante, bianca come la Luna una luce pulsante lo accecò, come un Sole che non bruciava la vista. Poi arrivò il tuono, fu un colpo secco, sonoro, selvaggio. Con le pupille dilatate e gli occhi rossi, senza poter battere le ciglia Jean vide la Madre Celeste tra le nuvole... Il resto lo dice la leggenda!
" Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'etterno consiglio,
tu se' colei che l' umana natura nobilitasti si, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura
Nel ventre tuo si raccese l' amore, per lo cui caldo ne l'etterna pace così è germinato questo fiore"
UBI TU, IBI EGO
Vittorio Camacci
Caccia all'affare
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Mercatino di svuota cantine, rigatteria, vintage
Sabato 2 novembre 2024
Centro l’Arca | Porto d’Ascoli
Riparte il Mercatino del Vintage Caccia all'Affare a Porto d’Ascoli.
Dopo una pausa di qualche mese, siamo entusiasti di annunciare il ritorno del Mercatino del Vintage Caccia all'Affare. L'appuntamento è per sabato 2 novembre, presso la nuova sede del Centro Commerciale L'Arca, situato in via Pasubio 15, Porto d'Ascoli.
Questa edizione del mercatino vedrà la partecipazione di 40 espositori, offrendo una vasta gamma di prodotti vintage e di second hand, il tutto all'interno degli spazi coperti del Centro L'Arca.
Caccia all’affare non è solo abbigliamento, ma tutti quelli oggetti che fanno sognare e viaggiare in un tempo lontano. Bauli da viaggio, lampade dalle forme particolari, giocattoli degli anni 80 divenuti dei veri e propri miti, poi retrogames, elementi delle ferrovie, arredo industriale. E poi tanta musica con dischi in vinile e cd rari e introvabili, libri, figurine e gioielli di tutte le epoche. Ancora orologi da taschino e da polso, ceramica e vasi dell’ottocento e novecento, borsette da signora degli anni ’20, bastoni da passeggio da uomo.
Acquistare vintage vuol dire anche sostenibilità. Infatti sempre più persone scelgono di acquistare capi più consapevolmente, riciclando vestiti e accessori che hanno già avuto una vita e in questo modo permettersi capi firmati ad un prezzo più abbordabile.
L'evento sarà aperto al pubblico dalle 9:00 alle 19:00, con ingresso libero. Un’occasione imperdibile per tutti gli amanti del vintage e delle rarità.
Caccia all'Affare
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: 0736 256956 393 9862023
Sito: www.mercatiniantiquari.com
FB e IG @cacciallaffare
Centro Commerciale l’Arca, via Pasubio n. 15
Edizione successiva: sabato 30 novembre 2024
Organizzazione Mostre d'Arte e Antiquariato
Via della Bonifica, 1- 63100 Ascoli Piceno
tel. 0736.256956 - mob 393.9862023
http://www.mercatiniantiquari.com
Ponte romano a Mozzano (AP)
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Riceviamo e pubblichiamo
ITALIA NOSTRA-SEZ. DI ASCOLI PICENO “WILLIAM SCALABRONI “
Ascoli Piceno 26 ottobre 2024
Al Dott. Marco Fioravanti
Sindaco di Ascoli Piceno
All’Arch. Giovanni Issini
Soprintendente Marche Sud- Ascoli Piceno
Al Chiar. Prof. Edoardo Croci
Presidente di Italia Nostra-Roma
Al Dott. Maurizio Sebastiani
Pres. Cons. Reg. Marche di Italia Nostra -Ancona
Alle Associazioni Culturali e di Tutela
Agli Organi d’Informazione
Ponte Romano sul Rio San Giuseppe - Mozzano (Ascoli Piceno)
E’ veramente stupefacente il comportamento degli abitanti della nostra amata “Nazione” , che mostrano un grande entusiasmo quando, con superficiale sicumera, affermano che l’Italia custodisce gran parte delle opere d’arte, dei monumenti e delle testimonianze di civiltà del mondo intero.
Quando poi si scende dal mondo della fantasia a quello della realtà effettuale si constata che gran parte di queste testimonianze giacciono in una condizione di abbandono, di oblio e di degrado talvolta irrecuperabile senza che ci siano pianti e lamentele per questa triste realtà.
Esemplare, a riguardo, la condizione in cui versa il Ponte Romano del Rio San Giuseppe nel territorio di Mozzano. Questo ponte è uno dei tanti ponti della Consolare Salaria di epoca romana presenti nel territorio ascolano.
In genere questi ponti giacciono in una condizione di abbandono, risultano sconosciti ai più , mentre nulla si fa per elaborare un progetto innovativo che ne permetta la fruizione visiva, la valorizzazione, la conservazione.
Il Ponte del Rio San Giuseppe è quello che rispetto agli altri appare abbandonato ad una totale condizione di degrado e sembra che non si aspetti altro che scompaia definitivamente per esser sostituito , magari, da un manufatto in cemento destinato non a durare due millenni come i ponti romani ma al massimo non più di 50 anni così come accaduto per il famoso ponte di Genova.
Come è noto circa 30 anni or sono , sollecitati da una sensibile abitante del posto, segnalammo il pericolo che il Ponte correva per la presenza sotto l’arcata del manufatto di una rilevante quantità di materiale di risulta prodotto da scavi o interventi edilizi , che avrebbe potuto determinate un effetto diga e quindi la distruzione del ponte in caso di violente piogge torrenziali.
In quel caso la nostra segnalazione produsse un effetto tempestivo . Infatti il materiale di risulta fu portato via immediatamente e depositato probabilmente in una apposita discarica.
In seguito niente fu fatto per valorizzare questa testimonianza di civiltà. Addirittura non si è permesso nemmeno la visione del ponte, la cui arcata è stata progressivamente coperta da piante rampicanti oscuranti tutta la vista dell’elegante manufatto e in grado di creare le sicure condizioni per minarne la sicurezza e l’integrità.
Tanto ciò è vero che con nota del 30 novembre 20128 la Sezione ritenne di segnalare la condizione di degrado e insicurezza in cui versava il ponte. Ma purtroppo in questo caso senza che venisse adottato a riguardo un qualsiasi provvedimento.
Ora la situazione è diventata veramente allarmante e non più sostenibile. Non si tratta più di sole piante rampicanti che nascondono l’arcata del ponte. Nell’alveo del Rio e presso l’arcata del ponte è presente una vera e propria foresta compatta di arbusti , alberi, piante rampicanti che oltre a nascondere completamente il manufatto formano una compatta parete che in caso di piogge eccezionali che, prima o poi, purtroppo, si potrebbero verificare anche nel nostro territorio, si porrà come un ostacolo insuperabile al deflusso delle acque e dell’altro materiale solido dalle stesse trasportato, creando una vera e propria diga che potrebbe determinare il crollo del manufatto e la sua scomparsa definitiva . Le foto allegate confermano in maniera evidente l’esattezza di quanto da noi segnalato.
Per cui non possiamo non sollecitare che gli organi competenti effettuino gli interventi indispensabili per mettere in sicurezza il ponte creando magari le condizioni per valorizzarlo elaborando un progetto per la messa in rete di tutti i ponti di epoca romana esistenti nel nostro territorio recuperando i tratti dell’antica Salaria ancora esistenti.
In questo modo si creerebbero le condizioni per favorire lo sviluppo di forme innovative del turismo culturale ed ambientale, che richiama un numero sempre maggiore di amanti della storia, del’ambiente, della cultura.
Siamo certi che la Soprintendenza assicurerà la Sua consueta meritoria fondamentale azione di controllo e vigilanza per salvaguardare l’integrità e valorizzazione di questa testimonianza di civiltà ancora presente nel nostro territorio .
Profondamente grati per tutto quanto verrà posto in essere per la messa in sicurezza del Ponte e per la sua valorizzazione, ringraziamo sentitamente e porgiamo distinti saluti.
IL PRESIDENTE DELLA SEZIONE
( Prof. Gaetano Rinaldi)
Camminata sportiva
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Domenica 27 ottobre appuntamento per una camminata sportiva con destinazione Gimigliano
Domenica 27 ottobre si svolgerà una camminata sportiva con partenza alle 8,30 davanti al tempietto di Sant’Emidio Rosso ad Ascoli Piceno e con destinazione Gimigliano di Venarotta.
Si avviano alla conclusione, infatti, le attività del progetto “Movimento & Salute 2024”.
Si tratta di una iniziativa realizzata dalle amministrazioni comunali di Venarotta e Palmiano, finanziata dalla Regione Marche nell’ambito della misura 7 della L.R. 5/2012 e coordinata dall’U.S. ACLI provinciale.
“Movimento & Salute 2024” è composto da una serie di eventi gratuiti, finalizzati esclusivamente alla promozione dello sport come valore aggregativo, sociale, educativo e formativo, che sono rivolti a tutte le fasce della popolazione.
L’iniziativa di domenica 27 ottobre prevede una camminata sportiva della lunghezza di 7 chilometri circa e della durata di 3 ore e 30 minuti, il sentiero è di tipo T/E, il dislivello 300 metri circa.
Per il ritorno sul punto di partenza è previsto un servizio di bus navetta gratuito.
Per partecipare occorre inviare un messaggio al numero 3939365509 entro il 24 ottobre, indicando nome e cognome di chi sarà presente e la data della manifestazione.
E’ previsto un tetto massimo di 35 partecipanti.
Si consiglia abbigliamento e calzature comode, scarpe da trekking, di portare una bottiglia d’acqua e frutta secca.