LA CONFARTIGIANATO PROSEGUE LA BATTAGLIA
CONTRO ABUSIVISMO E IRREGOLARITA'
 
La Confartigianato sensibilizza la Regione Marche, tra le prime Regioni ad aver individuato i titoli abilitativi ed i percorsi formativi per l’attività di tinto-lavanderia, disciplinando l’accesso alla professione e contrastando il fenomeno dell’abusivismo, anche sollecitando controlli sulle lavanderie self-service, a gettone, per le quali la normativa attuale non è applicabile.
 
"Per poter operare - sottolinea Moreno Bruni, Presidente idella Confartigianato di Ascoli Piceno e Fermo, nonché membro di Giunta della Camera di Commercio di Ascoli Piceno- tali lavanderie sono tenute all’obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese e autorizzazione del Comune dove viene esercitata l’attività e consistono in uno spazio allestito con lavatrici ed essiccatoi utilizzati direttamente dai clienti, acquistando appostiti gettoni e, se sprovvisti, anche i detergenti; in pratica il meccanismo è simile a quello degli auto-lavaggi self-service. In molti casi, verificati e riscontrati dalle associazioni di categoria, questa attività si discosta dal modello sopra descritto: nelle lavanderie self-service infatti è presente spesso un addetto che fornisce assistenza alla clientela, propone servizi di stireria, di ritiro e consegna capi a domicilio ed altri tipi di servizi, come la giacenza e custodia dei capi ingombranti. Tutte queste attività sono tra quelle per le quali sono previsti i titoli abilitative la presenza del responsabile tecnico. Ciò, dunque, oltre che una forma di concorrenza sleale per le aziende di tinto lavanderie, rappresenta un esercizio abusivo di attività".
 
"Oltre al puntuale rispetto delle norme in materia sanitaria, - prosegue Bruni - al quale tutte le tinto-lavanderie sono chiamate, per le lavanderie self-service vale infatti anche l’obbligo di non fornire al cliente servizi diversi dalla mera possibilità di provvedere autonomamente al lavaggio e di non prevedere la presenza di personale chiamato ad offrire prestazioni vietati per la tipologia d’impresa. L’Invito rivolto alla Regione è di raccogliere informazioni e avviare controlli sulla varie realtà esistenti nei Comuni, in modo da scoraggiare i casi di abusivismo e irregolarità".
 

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