RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 

ITALIA NOSTRA- SEZIONE DI ASCOLI PICENO “WILLIAM SCALABRONI “
Ascoli Piceno 18 marzo 2024
Al Dott . Marco Fioravanti
Sindaco di Ascoli Piceno
Al Dott. Marco Cardinelli
Ass. ai Lavori Pubblici Comune di Ascoli Piceno
All’Arch.Rosella Bellesi
Soprintendente Marche Sud - Ascoli Piceno
All’Arch. Prof. Michele Picciolo
All’Arch. Antonella Caroli
Presidente Italia Nostra. Roma
Al Dott. Maurizio Sebastiani
Pres. Cons. Reg . Marche di Italia Nostra.Ancona
Alle Associazioni Culturali
Agli Organi d’Informazione.

Carlo Crivelli, un tardivo dovuto risarcimento.


thumbnail 20240318 100347Carlo Crivelli, veneziano di nascita, divenne ,poi, cittadino di Ascoli. Qui contrasse matrimonio, ebbe due figli e tenne una prestigiosa bottega che probabilmente era ubicata nel quartiere di San Biagio dove l’artista risiedeva.
In questa bottega furono realizzati numerosi capolavori , che purtroppo per probabile insipienza non si è avuta l’accortezza di conservare nella nostra città e in altri luoghi delle Marche, consentendone la dispersione nei quattro angoli della terra. Fortunatamente è rimasta ad Ascoli l’opera del maestro più spettacolare: il prestigioso Polittico che si può ammirare, nel suo commovente splendore, nella Cappella del S.S. Sacramento della cattedrale cittadina.
Delle opere sicuramente presenti ad Ascoli hanno preso la via della dispersione due polittici che erano esposti nella Chiesa del Convento di San Domenico e la famosissima e commovente Annunciazione, realizzata per festeggiare la Libertas Ecclesiastica concessa alla città. Questa opera si distingue dalle altre realizzate dal maestro in quanto riproduce angoli della città( forse della zona dove il Maestro risiedeva) con personaggi del posto e scene di vita quotidiana, mentre Sant’Emidio con amore mostra all’angelo annnziante l’immagine della città con le sue caratteristiche torri.
La dispersione di questa opera è sicuramente una perdita irrimediabile per l’immagine della città e per la sua storia.
Così come è una perdita imperdonabile la scomparsa di ogni segno che possa indicare dove è stato sepolto il corpo dell’artista, sepoltura effettuata , forse, in una fossa comune. Certo si è trattato di un trattamento che il grande artista non meritava.
Da qui l’esigenza, come un parziale tardivo risarcimento, di creare il Centro di Studio e Documentazione della pittura di Crivelli e dei Crivelleschi , dove poter studiare ed approfondire la vicenda del grande artista, riprodurre ed esporre le sue opere disperse, indagare e scoprire dove si trovava la sua residenza e la bottega dove ha realizzato tanti capolavori e ,per ultimo, dove risposano le sue ossa.
E’ il minimo che la nostra città possa fare per farsi perdonare del trattamento che gli è stato riservato . Oltre tutto la realizzazione del Centro si rileverebbe come uno strumento fondamentale per esaltare l’immagine della città , dando così un risposta positiva alle sollecitazioni che già nel lontano 1994 il Prof Pietro Zampetti , notoriamente il più importante studioso della pittura rinascimentale delle Marche e Adriatica, concordava sulla esigenza di realizzare il Centro proposto dalla Sezione di Italia Nostra.
E’ quindi viva la speranza che si decida finalmente di utilizzare qualche ambente del Convento di San Domenico ed in particolare lo spazio della palestra che occupa i locali del’antica Chiesa del Convento dove, come già accennato, erano presenti due polittici del Crivelli,tra cui quello detto Demidoff ,ora esposti in gran parte nella National Gallery di Londra, e forse anche una terza opera di cui non si conosce la sorte.
Purtroppo anche questa volta forse di tratta di un vuota speranza.
Italia Nostra, per quanto le compete, continuerà a lottare perché si realizzi questo Centro con impegno ad elaborare gratuitamente un primo progetto di massima . Nell’augurio che prima o poi si comprenda che solo con la realizzazione del Centro e di altre iniziative simili si potrà rilanciare l’immagine e il ruolo della città, facendola uscire dallo stato di sostanziale crisi demografica, economica e sociale in cui da tempo giace.
Grati per l’attenzione, ringraziamo e porgiamo distinti saluti.
Il Presidente della Sezione di Italia Nostra
(Prof. Gaetano Rinaldi )

 

ITALIA NOSTRA-SEZIONE DI ASCOLI PICENO “WILLIAM SCALABRONI”

Ascoli Piceno 19 gennaio 2024

Al Dott. Marco Fioravanti

Sindaco di Ascoli Piceno

Al Dott. Marco Cardinelli

Ass. ai Lavori Pubblici del Comune di Ascoli Piceno

Il Convento di San Domenico

            In primo luogo esprimiamo il più vivo apprezzamento  per la disponibilità mostrata nei nostri confronti permettendo l’ effettuazione di una visita nei locali del Convento di San Domenico,  per i quali sono stati ormai avviati i lavori di recupero.

          Approfittando della vostra sensibilità ci permettiamo formulare alcune riflessioni e proposte,  nella speranza che si possa avviare una minima interlocuzione e che le  nostre richieste possano essere prese in considerazione e accolte.

     In merito riteniamo di fare una premessa: il nostro intervento non  intende minimamente porre degli ostacoli al progetto del recupero di un complesso edilizio in una condizione di totale e forse irreversibile degrado ed abbandono. Tende invece a servire da stimolo per favorire la conservazione della  memoria storica di un edificio ricco di importanti testimonianze  di civiltà e consentire, in pari tempo, la creazione di strutture  capaci di contribuire alla esaltazione dell’ immagine della nostra città, onde favorire lo sviluppo della forma innovativa del turismo residenziale e degli scambi culturali.

       In proposito, per evidenziare l’importanza del Convento,  vorremmo richiamare alla memoria quanto  affermato da Tullio Lazzari nel Volume” Ascoli in Prospettiva” stampato nel lontano 1724.

   Tralasciamo quanto rilevato sulla importanza della Chiesa, ormai completamente distrutta, in cui erano presenti pregevoli opere d’arte , tra cui alcune del sommo Carlo Crivelli, ormai in gran parte disperse  o esposte nei quattro angoli del mondo.

     Vorremmo , invece, accennare a quanto sostenuto dal Lazzari , secondo cui  “ era meritevole di essere guardato il  Chiostro di tal Convento, ove fu sempre una copiosa antichissima Libreria”( ora completamente scomparsa ) e( ammirare ) le numerose lunette  “  dipinte a buon fresco negli anni 1612 e 1613” da Bastiano Ghezzi di Comunanza, padre  del più famoso Giuseppe Ghezzi,  Segretario e Componente della famosa Accademia di San Luca.

     Purtroppo, con stupore, abbiamo notato che gli affreschi del Ghezzi sono stati in gran parte  coperti da un anonimo stato di intonaco, che forse ha contribuito a creare una immagine pulita  , rendendo peraltro il luogo del tutto asettico e senza storia.

     La prima richiesta che ci permettiamo di formulare è che si cerchi di eliminare questo intonaco per recuperare e restaurare, sperando che ciò sia ancora possibile, gli antichi storici affreschi.

     Andrebbero, poi, individuati i locali che ospitavano l’importante Libreria o Biblioteca, una delle più importanti delle Marche,  Libreria che , come già accennato, a detta del Lazzari  si trovava ai lati del Chiostro, probabilmente in locali prossimi all’antico refettorio ,dove  fortunatamente sono  ancora presenti  alcuni affreschi di Nicola di Ulisse di Siena, tra cui una commovente Crocifissione.

     E’ molto probabile, se non addirittura sicuro, che tutte le pareti di questi locali, sia che si tratti del Refettorio che dell’antica Libreria,fossero coperte da preziosi affreschi, dello stesso valore di quello che si possono ancora ammirare.

       Purtroppo il locale dell’antico Refettorio è stato rimpicciolito, in quanto al centro dello stesso è stato realizzato un tramezzo, peraltro facilmente eliminabile, per creare due aule in luogo di quella ben più grande prima esistente, sulla cui parete di sinistra, di fronte  all’affresco della Crocefissione , doveva esser presente un altro che la copriva interamente.

  

  Almeno questo è il ricordo che abbiamo di una  visita  potuta effettuare  solo per una attimo in quanto  allontanati immediatamente dai docenti che stavano effettuando delle lezioni , probabilmente ad alunni di minore età.

      Purtroppo non siamo in grado di esibire foto o altro materiale che confermi  questa nostra supposizione.

     Così come sono rimaste nella nostra memoria le immagini degli affreschi che coprivano tutte le lunette del porticato del Chiostro , affreschi, come accennato,  realizzati dal Ghezzi e  di cui parlano sia  il Lazzari  sia  Gianbattista Carducci nel volume”Su Le Memorie e i Monumenti di Ascoli nel Piceno” pubblicato nel 1853.

      E’ da supporsi  , come già accennato,  che anche  nei locali contigui all’antico Refettorio, dove probabilmente era allocata la prestigiosa Liberia del Convento, fossero presenti altri pregevoli affreschi.

    Purtroppo  anche tutte le pareti dei questi locali sono coperti da una  anonima  coltre di intonaco.

  Ci permettiamo di formulare questi suggerimenti:

  •      Prima di avviare i lavori di recupero effettuare dei saggi per accertare se sotto gli intonaci , che coprono le pareti dell’antico refettorio e dei locali contigui, dove probabilmente era allocata la prestigiosa “LIBRERIA”, siano ancora presenti degli affreschi;
  •       Analoga indagine andrà effettuata nelle lunette presenti nel Chiostro, dove furono realizzati gli affreschi dal Ghezzi;
  •      In presenza degli affreschi provvedere al loro recupero e restauro consentendo di donare alla nostra città altre importanti testimonianze di civiltà del territorio, permettendo, così , di ricordare anche  l’importanza  del Convento di San Domenico .
  •       Prevedere ,inoltre, la fruizione pubblica di questi preziosi locali.

       Per quanto riguarda la realizzazione del Centro di Studio e Documentazione della Pittura di Carlo Crivelli e dei Crivelleschi ci permettiamo di indicare come sede del Centro l’ampio locale della palestra realizzata nell’antica Chiesa del Convento.

    Questo locale è spazioso  e non sarebbero necessari particolari lavori per rendere possibile questa sistemazione. Infatti sembra creato quasi apposta per ospitare una struttura prestigiosa come il Centro da noi proposto.

    Oltre tutto   questa scelta risulterebbe quasi come una sorta  di risarcimento nei confronti  del grande artista cittadino ascolano  Carlo Crivelli a ricordo delle opere da lui realizzate  in gran parte nella nostra città , di cui alcune, importanti e prestigiose,  una volta esposte proprio in questa Chiesa.

     D’altra parte  facendo questa scelta si perderebbero, forse,  due appartamentini, ma  in cambio si creerebbe una struttura innovativa di sicuro imperituro prestigio per l’immagine della città e per chi dovesse adottare questa decisione.

    Ci premettiamo di confermare, infine,  che la Sezione , a titolo gratuito, si impegnerebbe ad elaborare un preliminare  progetto di fattibilità di questo Centro con l’indicazione  delle modalità di realizzazione  e le finalità dello stesso.

     Profondamente grati per la generosa disponibilità, ringraziamo e porgiamo distinti saluti.

                                                              Il Presidente della Sezione

                                                                  (Prof. Gaetano Rinaldi )

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