Per non vedere e sentire
Bisognerebbe tapparsi occhi e orecchie
Quando vedi il tuo paese distrutto
E ancora continui a sostenere i responsabili
O sei complice o sei stupido
Disse la verità alla falsità:
"Io sono il sole e tu sei il fulmine.
Io illumino, tu abbagli.
Io sono il giorno, tu sei l'attimo.
Per quanto tu possa anticiparmi,
Io ti raggiungerò sempre."
La nostra terra grida desolazione
La nostra gente vuole una disperata vendetta
Quando l'ingiustizia diventa legge
La resistenza diventa dovere
Invece io credo nella speranza
Essere piumato che si posa nell'anima
Che canta melodie senza parole
E che non finisce mai
Credo nella mano di Dio
I nostri giovani hanno visto tutto
Devono credere che domani sarà meglio
Conosceranno la verità ed essa li farà liberi
Questo è lo stupore della montagna
La grande meraviglia della nostra Grazia
Io stesso ne sono stupito
Essa ha una forza incredibile
Sgorga da una fonte
E diventa un fiume inesauribile
Che porta a spasso le nuvole ed il cielo.

arquata com eraSi può ancora credere nella possibilità di una nuova Arquata, una terra devastata alla ricerca di una possibilità di giustizia e fraternità? Si può davvero sperare in una trasformazione della nostra società, dove a dominare non sia la legge del più forte o l'arroganza del Dio denaro, ma il rispetto della persona e la logica del mutuo soccorso?
Per prima cosa bisogna di nuovo considerare il valore di ogni singola persona, bisogna essere sensibili verso i deboli, trattare con rispetto gli anziani, essere resilienti per non abbandonare la terra e la memoria storica. Solo così nascerà una nuova Arquata, prendendo forma, pian piano, dentro le macerie di un paese vecchio e in disfacimento. Come attuare tutto questo? Lasciamo la superficie per andare più in profondità; come calarsi nel cuore di una fontana per scoprire l'origine di quella forza misteriosa che spinge gli zampilli tutt' intorno, modificando paesaggio e territorio circostanti. Ci sono due parole che racchiudono tutto questo, parole cristiane che nel nostro tempo spesso svaporano, smarriscono il loro significato: amore e carità. Da esse nasce tutto il fiume di opere di carità piccole e grandi, una corrente di solidarietà che da più di tremila anni ha attraversato la nostra storia, fino a quel maledetto terremoto, era questa la nostra migliore sorgente, più grande e illimitata di quella dell'acquedotto di Capodacqua e del Pescara. Fin dagli inizi della nostra storia c'è stato sempre un mutuo soccorso, un'attenzione particolare verso le persone bisognose, fragili: le vedove, i poveri, i malati, gli emarginati. C' era compassione, condivisione del patimento, denuncia delle ingiustizie e impegno nel contrastarle, per quanto possibile, anche con il brigantaggio, anche con il contrabbando, anche con la ribellione.
I nostri avi hanno sofferto la fame, la carenza di beni primari, ed hanno reagito aiutandosi a vicenda. Le confraternite, ad esempio, mettevano a disposizione i beni di chi aveva un surplus e donava per poi distribuirli con discrezione e dignità a coloro che erano in difficoltà. La vera giustizia prova pietà, si impegna a fianco degli ultimi: gli anziani soli, i disoccupati, i bambini, i disabili. Infine c'è un'altra verità, che è emersa dopo la terribile catastrofe che ci ha colpito: tutti abbiamo bisogno di cura, tutti abbiamo bisogno di essere salvati, anche coloro che hanno preso la strada del profitto e del saccheggio, che fanno dell'arroganza e della prepotenza il loro stile. Essi non si curano di essere riconosciuti perché del giudizio altrui non tengono alcun conto. Non serve più combatterli, per fortuna Nostro Signore non gli concede tanti appigli: semplicemente li abbandona al loro destino ed alla loro solitudine. Di solito non hanno amici. C'è una grande cambiamento in atto, che sigla il vero ed il giusto, un grande tsunami salvifico, un impulso profondo, eterno che fa vedere chiaramente le cose. Questo è il momento degli ultimi, degli esiliati, dei vessati, di coloro che hanno sempre perseguito la verità. Crolla il castello di carta degli impostori, ipocriti, egoisti che vogliono prendersi tutto ma alla fine arrivano a detestare se stessi ed il prossimo. Vedranno il loro inconscio e si ammaleranno. Finalmente verranno sciolte le catene dell'impostura e la verità ci renderà liberi.

Bevete dove beve il cavallo
Lui non berrà mai acqua cattiva
Metti il letto dove dorme il gatto
Mangia il frutto che ha toccato il verme
Prendi il fungo dove siede l’insetto
Pianta il tuo albero dove scava la talpa
Costruisci la casa dove si scalda la serpe
Scava la fonte dove gli uccelli si nascondono al caldo
Mangia verdure, avrai gambe forti
Ed un cuore più resistente come gli esseri della foresta
Nuota spesso e ti sentirai sulla terra come i pesci nell' acqua
Guarda il cielo più che puoi
Ed i tuoi pensieri diventeranno leggeri e liberi
Taci di più e parla di meno
Se nella tua anima regnerà il silenzio
Sarai pacifico e tranquillo.

Vittorio Camacci

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