TessutoDopo la chiusura totale di tutte le attività di cultura e spettacolo, dopo le riaperture con limitazioni e indicazioni di sicurezza che mettono a dura prova il lavoro di molti artisti, ieri, 5 luglio 2020, finalmente dopo 4 mesi è tornato lo spettacolo dal vivo per la Compagnia dei Folli di Ascoli Piceno.
Il ritorno alle scene è avvenuto a Rocchetta nell’ambito del Festival dell’Appennino durante un appuntamento particolarmente suggestivo in una gola di tufo. Il borgo di Rocchetta, abbandonato da decenni, è stato acquistato, diversi anni fa, dalla famiglia Mariani che con dedizione sta provvedendo al suo recupero.
Dopo la splendida esperienza del 2013, quando nella gola di Rocchetta fu rappresentato l’Inferno di Dante a cura della Compagnia dei Folli, il ritorno al lavoro dal vivo non poteva che essere in un luogo speciale, e Rocchetta è rimasta negli anni uno degli spazi più affascinanti per realizzare uno spettacolo.
Il Festival dell’Appennino ha organizzato un’escursione da Tallacano a Rocchetta dove sono giunti gli oltre 200 partecipanti guidati ed accompagnati dalle guide Tito Cirma e Niko Orsini. Il pomeriggio è iniziato con una amabile chiacchierata con Franco Michieli esploratore, scrittore, giornalista, un uomo che ama attraversare i territori selvaggi senza l’uso di tecnologia o mappe.
Lo spettacolo della Compagnia dei Folli, dal titolo “Gea. Viaggio nella Madre Terra” è stato realizzato in esclusiva per il Festival dell’Appennino ed ha visto coinvolti 20 persone tra artisti e tecnici. Come consuetudine, tutti hanno lavorato per poter realizzare in sicurezza le scene, alcune prevedevano anche artisti in sospensione, il tutto cercando di rispettare il luogo e la natura circostante.


pubblicoI partecipanti all’evento del Festival dell’Appennino sono stati divisi in due gruppi per permettere a tutti di godere dello spettacolo che si è svolto in modo itinerante e per rispettare le norme sul distanziamento interpersonale. All’interno della gola il pubblico è stato accolto da tre gnomi che accendevano un fuoco e da un danzatore che su una parete di tufo ha dato vita una danza verticale. Tre splendide fate hanno danzato su tessuti e trapezio per celebrare la terra e il cielo. Nell’ultima postazione il pubblico è stato accolto da una Sibilla cantante che ha fatto danzare due splendide fatine e quattro figure su trampoli che celebravano i quattro elementi della vita: acqua, aria, terra, fuoco.
L’emozione per il ritorno alle scene e l’incantevole ambientazione hanno creato un’atmosfera magica e di incanto che è stata percepita da tutti.
L’inizio di questa fase post-Covid rappresenta per la Compagnia dei Folli anche un rinnovato impegno nelle sedi istituzionali per un impegno nel riconoscimento dei diritti dei lavoratori del mondo dello spettacolo, grazie all’impegno di Carlo Alberto Lanciotti nell’ambito dell’ANAP – Associazione Nazionale Arti Performative.

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