Arquata del Tronto
D'indubbia suggestione è lo stagliarsi della Rocca di Arquata del Tronto a difesa della via Salaria.. Questo un tempo era il suo scopo: fungere da roccaforte in un punto di confine tra vari territori. Da libero Comune, passa sotto la giurisdizione di Norcia; sotto quella di Spoleto diviene un fortilizio; infine, lo Stato Pontificio l'assoggetta ad Ascoli.
La tradizione vuole che nella Rocca (XIV-XV sec.) abbia soggiornato la Regina Giovanna D'Angiò. Della cinta muraria del paese si può ammirare soltanto la Porta S. Agata, che conduceva alla frazione di Spelonga.
Da vedere inoltre: chiesa della SS. Annunziata (Crocifisso ligneo del duecento); chiesa di S. Francesco nella frazione Borgo, dove è conservato un interessante estratto della Sacra Sindone; a Spelonga, nella chiesa Parrocchiale, si trova la bandiera turca, conquistata dagli Spelongani durante la battaglia di Lepanto: il tempietto ottagonale della Madonna del Sole a Capodacqua; la chiesetta rurale nella frazione Faete e la caratteristica chiesa di S. Silvestro a Colle, edificata su di uno strapiombo, isolato dal paese.
guarda la galleria
Borgo di Arquata