Montemonaco
E' posta a quasi 1000 metri di altezza, sullo spartiacque tra il Tenna e l'Aso.
E' il comune più alto della provincia. Deve il proprio nome ai monaci Benedettini che abitavano la zona prima della nascita del Castello, avvenuta nel XII secolo. Alla metà del XII secolo, si costituisce in libero Comune, mantenendo la propria autonomia sotto la protezione papale, e non sottomettendosi mai alle signorie dei paesi confinanti.
Da vedere: Palazzo Comunale con Torre Civica; chiesa di S. Giorgio all'Isola, con torre in facciata (pitture del Cristo Pantocrator con figure di iconografia bizantina). Nella frazione Vallegrascia la chiesa di S. Lorenzo. A Tofe, chiesa di S. Maria in Casalicchio (XIV sec.) di particolare importanza, in quanto luogo di giuramenti solenni sia tra privati che tra comunità (cicli di pitture alle pareti). A Foce, la chiesa di S. Bartolomeo. Da questa frazione si parte per escursioni al M. Vettore, al lago di Pilato ed al Monte Sibilla, luoghi sui quali aleggia il mito della Sibilla, di cui si parla ne "Il Guerrin Meschino" di Andrea da Barberino, e ne "Le Paradis de la Reine Sybille" di Antoine de la Sale.