Montalto Marche
Montalto Marche nasce dalla fusione, avvenuta subito dopo l'unità d'Italia, di tre comuni preesistenti: Patrignone, Porchia, Montalto, in un'area già anticamente abitata dai Piceni e dai Romani.
Mentre Porchia e Patrignone intessono alleanze con Ascoli, Montalto riesce a mantenersi neutrale sia rispetto ad Ascoli che a Fermo, posizione questa che la favorirà nel momento in cui l'abbazia farfense, sotto la cui protezione si trovava il territorio, decadrà definitivamente alla fine del Quattrocento. E' Papa Sisto V, di origini locali, ad esaltarne la posizione strategica e a farla assurgere a sede vescovile e a capitale del locale Presidato (1586). Proprio al ruolo svolto all'interno del Presidato, Montalto deve il suo notevole sviluppo e prestigio sia in campo economico che culturale (qui è nato l'architetto Giuseppe Sacconi).
Da vedere: Palazzo del Preside, ora sede municipale; Casa Orlandi ('500), prima di proprietà della famiglia Peretti, e successivamente dei Sacconi; chiesa di S. Niccolò (1647); Museo "Dell'acqua, della terra, della tela"; Pinacoteca civica (medaglie e vesti di Sisto V, opera del Ghezzi, porta lignea intagliata detta "Porta dei Leoni", mobilio dello studio dell'architetto G. Sacconi, disegni di Osvaldo Licini); Palazzi Paradisi e Massi-Mauri ('500); Palazzo Sacconi ('800); Cattedrale di Santa Maria Assunta, destinata, nelle intenzioni di Sisto V, ad accogliere il Sepolcro di Cristo da Gerusalemme. Nel museo Diocesano è conservato il prezioso reliquiario donato da Sisto V alla Cattedrale, nel 1586. Poco fuori l'abitato, si trova la chiesa di S. Agostino, in stile romanico-gotico (XIII-XIV sec.); convento di S. Francesco delle Fratte, nel territorio tra Montalto e Montedinove; la "Fonte dei monti", risalente alla seconda metà del 500, cattura la sorgente attraverso una conduttura a volta, che si addentra in una collina. In località Lago è situato il "Mulino di Sisto V" (mulino-torre).